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Resana (Rexana in veneto) è un paese in provincia di Treviso. È la porta di accesso all’area padovana.
Il territorio, ricco di risorse naturali, acqua e boschi, è abitato fin dall’epoca preromana ma notizie più precise si hanno a partire dal basso medioevo quando, in una bolla papale del 1152, è accertata la presenza del “Castrum de Resana, cum villa et foresto, et omnibus pertinentiis suis" (il Castello, il villaggio e tutte le adiacenze), proprietà e residenza estiva del vescovo di Treviso.
Nel XIV secolo Resana passa con Treviso sotto il dominio della Serenissima. Nel XVI è accertata la presenza di nobili veneziani proprietari di terreni e ville.
Resana è un paese a vocazione agricola e lo sarà anche nei secoli successivi. In epoca napoleonica diventa comune (1807), ma l'attuale assetto, con le due frazioni di Castelminio e di San Marco, risale al periodo successivo all'annessione del Veneto al Regno d'Italia (1866).
Nel 1908, completata la ferrovia Venezia-Bassano, viene aperta la stazione di Resana.
Nel XX secolo Resana è travolta dal fenomeno dell’emigrazione: la popolazione, per lo più contadina, è in forte difficoltà economica e molti decidono di partire per Argentina, Brasile e Australia. Dopo la grande guerra arriva una seconda ondata: il paese è ulteriormente indebolito, le possibilità di ripresa sono minime e ai giovani non resta che emigrare in America Latina, in Francia, in Belgio e, per occupazioni stagionali nell'agricoltura, in Lombardia e Piemonte. La terza ondata arriva nel secondo dopoguerra e si parte soprattutto per Australia, Canada, Argentina, Francia, Svizzera e Belgio. Negli anni ‘60 alcune industrie manifatturiere di Castelfranco entrano in crisi e per Resana si aprono nuove possibilità di sviluppo artigianale e industriale. Dagli anni ‘70 si assiste a una rapida ripresa economica: molti fabbricati rurali diventano laboratori artigianali e importanti attività industriali si insediano in vari punti del territorio.