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Situata sulle pendici dei Monti Cimini, Capranica è famosa per la produzione della “Nocciola dei Cimini” con Marchio dop.
È una cittadina arroccata su una rupe tufacea lungo la via Francigena, in un territorio ricco di boschi di noccioli, querce, castagni e acque sorgive (ferruginose-alcaline, efficaci nelle affezioni dello stomaco e dell’intestino).
I primi insediamenti sono di epoca etrusca, ma le prime notizie certe risalgono all’XI secolo, quando viene concessa dall’imperatore Ottone III al monastero dei Santi Alessio e Bonifacio.
Nel Medioevo, Capranica è un importante presidio della Santa Sede.
Nel 1305 arriva nel borgo la famiglia Anguillara, il cui dominio dura ininterrotto per circa tre secoli.
Alla fine del 1336 ospite di Orso dell’Anguillara è Francesco Petrarca che all’amico card. Giovanni Colonna scriverà: «[…]Qui l’aere è molto salubre […] Per le valli con roco mormorio corrono fonti di dolci acque[…]» Nemici della Chiesa, costringono il Papa a scendere in guerra contro di loro e nel 1465 vengono sconfitti. La popolazione fa atto di dedizione a Paolo II, ricevendone in cambio esenzioni e benefici: Capranica diventa capoluogo del governatorato.
Tra il ‘500 e il ‘700 vengono costruiti chiese e palazzi. Con la conquista napoleonica dello Stato pontificio, Capranica decade.
Dopo l'Unità d'Italia il paese segue le vicende dell'intera provincia.